Concerti

Vicenza città bachiana

Accade anche questo: che Vicenza chiami idealmente Weimar, Cöthen, Lipsia e si proponga a buon diritto come città bachiana…

È avvenuto sabato in occasione del 330° anniversario della nascita del sommo Cantor (Eisenach, Turingia, 21 marzo 1685): una vera e propria festa di compleanno, iniziata alle 11 di mattina e conclusa 10 ore più tardi, passando in rassegna luoghi d’arte e capolavori musicali. Dalla Cattedrale all’Olimpico attraverso palazzo Leoni Montanari, il Museo Diocesano, palazzo Barbaran – Da Porto, la chiesa di San Filippo, l’Oratorio del Gonfalone, il portico di palazzo Chiericati. Dappertutto, mini-concerti mai più lunghi di mezz’ora, improntati a Bach ma anche ai musicisti del suo tempo e del tempo che lo ha preceduto. Tutti affollati e applauditissimi.

Quarant’anni fa, in questa città, un ascolto bachiano (specialmente delle grandi partiture sacre, strumentali e corali) era evento raro, affidato invariabilmente ad interpreti anche importanti, però mai di casa nostra. Oggi, dopo la rivoluzione della prassi esecutiva e grazie all’enorme, metodico e benemerito lavoro di organizzatori musicali, musicisti e scuole musicali vicentine di ogni ordine e grado, si può dire a ragione che non ci sia nulla di Bach che non possa essere proposto ad alto livello con le forze artistiche di casa nostra.

E la storia continua, se è vero che a “Buon compleanno Bach!” hanno partecipato anche studenti delle scuole medie (la Vittorelli di Bassano) e allievi dei conservatori di Vicenza e di Adria, dell’Istituto musicale “Città di Thiene”. Tutti immersi nel verbo bachiano, tutti potenziali interpreti di domani. Tutti comunque svezzati all’arte di uno dei sommi geni dell’umanità.

L’idea – onore all’originalità – è stata dell’organista e direttrice d’orchestra Margherita Dalla Vecchia, che da 15 anni realizza con “Progetto Bach” uno dei momenti più significativi della vocazione bachiana di Vicenza. Prima delle iniziative autunnali con il suo gruppo “Il Teatro Armonico”, ecco allora questo inedito preludio nel segno dell’organo, del clavicembalo, della vocalità da camera e di quella sacra, della divagazione “moderna” con marimba, vibrafono e xilofono, dello stile concertante con orchestra.

Spirito di collaborazione, passione e studio, musica diffusa nei luoghi monumentali, arti a confronto: speriamo che le feste musicali di compleanno continuino. E non solo per Bach.

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